La Legge 77/2020 e gli obiettivi globali dello sviluppo sostenibile

Su Diritto24 l’articolo a firma di Raffaele Rubino e Serenella Santoro.

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La pandemia da un lato ha rallentato il lento processo per il raggiungimento degli obiettivi di politica economica riconducibili al piano europeo sullo sviluppo sostenibile, dall’altro ha evidenziato che la strada da percorrere deve incentrarsi proprio sulle regole dettate sull’economia verde.

La comunità europea si è posta diversi obiettivi da raggiungere per abbassare i gas ad effetto serra e la riduzione delle emissioni di carbonio.

Ciascun Paese ha l’onere del cambiamento, deve concorrere ad uno sviluppo sostenibile e può farlo adottando misure strategiche che puntano alla cura dell’ambiente e alla ripartenza economica attraverso investimenti mirati.

La Commissione europea già prima della pandemia, in particolare l’11 dicembre 2019, aveva presentato il “Patto verde europeo” con l’obiettivo di ambire a essere il primo continente con il più basso impatto climatico. Con la crisi post pandemia la Commissione europea, in data 21 luglio 2020, ha integrato il “Patto verde europeo” all’interno di un nuovo piano c.d. Recovery Plan per la ripresa e il quadro finanziario pluriennale (periodo 2021-2027) per uscire dalla crisi e gettare le fondamenta di un’Europa moderna e più sostenibile.

Nel rispetto delle linee guida della Comunità europea, il Governo italiano, che con il D.L.63/13 all’art. 14 aveva già previsto delle detrazioni fiscali per interventi di efficienza energetica, ha voluto innalzare i precedenti benefici fiscali con la previsione del maxibonus di cui ormai tanto si discute.

Con il decreto Rilancio (Decreto – Legge 19 maggio 2020, n. 34, recante “Misure urgenti in materia di salute, sostegno al lavoro e all’economia, nonché di politiche sociali connesse all’emergenza epidemiologica da COVID-19” convertito in legge, con modificazioni, 17 luglio 2020 n. 77/2020) l’Italia, già leadership tra gli Stati membri europei sotto il profilo dell’efficienza energetica, ha spinto il piede sull’acceleratore e ha riconosciuto in favore dei contribuenti un incentivo fiscale del 110% per la riqualificazione della maggior parte degli edifici urbani che potranno dotarsi di tutte le caratteristiche relative all’efficientamento energetico e non solo.
Il piano strategico attuato mira a ridurre i consumi e l’inquinamento introducendo nuove regole per ristrutturare e ricostruire case, a incentivare la transizione all’auto elettrica e a dare nuove opportunità occupazionali al popolo travolto dalla crisi dipesa dal covid-19.

I privati potranno riqualificare sul piano energetico e su quello sismico le unità abitative e gli immobili costituiti in condominio, praticamente a costo zero, mediante l’abbattimento delle imposte dovute allo Stato, a patto che gli interventi realizzino determinati standard di valorizzazione degli immobili.

Il super bonus fiscale in favore del contribuente consentirà di detrarre il 110% per le spese investite sull’edilizia riguardanti l’efficienza energetica, misure antisismiche, il fotovoltaico e le colonnine di ricarica di veicoli elettrici.

La legge n.77/2020 detta standard specifici per la ristrutturazione degli edifici urbani che devono ridurre le pressioni sull’ambiente. Gli interventi di efficientamento energetico potranno beneficiare del bonus 110% a due condizioni:

1. eseguire almeno un intervento trainante

2. migliorare di almeno due classi energetiche l’edificio sui cui si interviene.

Per intervento trainante s’intendono tre tipi:

• il primo è costituito dall’isolamento termico delle superfici orizzontali e verticali dell’edificio nella misura di almeno il 25% della superficie lorda dello stesso;

• il secondo è costituito dalla sostituzione dell’impianto di riscaldamento dell’edificio con un impianto a pompa di calore o a condensazione, con impianti di microgenerazione o collettori solari per la produzione di acqua calda;

• il terzo intervento trainante è costituito dall’adeguamento sismico dell’edificio (si tratta del cosiddetto “sisma bonus” ai sensi dell’articolo 16, commi da 1 bis a 1 septies del Decreto Legge n. 63/2013).

Gli interventi trainati, ossia tutte quelle opere eseguite insieme ad almeno uno degli interventi principali c.d. trainanti che rientrano nel superbonus, riguardano gli interventi di efficientamento energetico, l’installazione di impianti solari fotovoltaici e le infrastrutture per la ricarica di veicoli elettrici.

I contribuenti (condomini, persone fisiche, arti e professioni, ex Iacp, Cooperative a proprietà indivisa, Onlus, Aps), sono i diretti beneficiari dell’incentivo fiscale e hanno in più il vantaggio e la facoltà di scegliere se investire di tasca propria o cedere il credito di imposta all’impresa che fornirà i lavori previsti e/o agli istituti di credito e altri intermediari finanziari. La scelta dovrà essere comunicata all’Agenzia delle Entrate a partire dal 15 ottobre 2020, con la certificazione di conformità che potrà essere rilasciata dai Caf, dai consulenti del lavoro e dai dottori commercialisti.

La grande opportunità che offre il decreto Rilancio è quella di apportare benefici agli italiani sia in termini occupazionali che di risparmio sui consumi e riduzione dei costi grazie anche all’autoproduzione di energia e all’autoconsumo riducendo il proprio impatto ambientale.

L’obiettivo è quello di rendere pratica l’economia circolare e la bioeconomia, ossia un’economia basata sull’impiego delle risorse biologiche rinnovabili come materie prime per la produzione industriale e energetica, che puntano ad un equilibrio tra la crescita economica e l’impatto ambientale e sociale. Chi saprà cogliere questa opportunità di investimento, a costo zero per i contribuenti e con un margine di guadagno per gli istituti che finanzieranno i lavori e per le imprese chiamate a ricostruire e ristrutturare secondo le logiche della bioeconomia, avrà contribuito a far ripartire l’economia dell’Italia e dell’Europa concorrendo nell’auspicata competizione tra i continenti del globo a raggiungere l’impatto zero per il bene del pianeta.

 

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