
21 Mag L’associazione di Reseller e Trader dell’Energia (A.R.T.E.): “A rischio la sopravvivenza del mercato libero dell’energia”
Nessun provvedimento a salvaguardia del settore: traders e rivenditori sostengono oggi i costi di centinaia di forniture, in assenza di incassi.
Milano, 19 maggio 2020 – A.R.T.E. – Associazione di Reseller e Trader dell’Energia rappresenta oggi 107 operatori esercenti nel mercato libero dell’energia, 2 miliardi di fatturato aggregato, più di 3.500 dipendenti, con oltre 1,5 milioni di contatori serviti in Italia.
Questi i numeri che muovono l’impresa dell’Associazione che, dall’inizio di marzo, assistita dall’ Avv. Raffaele Rubino name partner dello Studio Rubino Avvocati, ha instaurato un importante dialogo trasversale con le Istituzioni, manifestando le proprie preoccupazioni in merito all’allarmante scenario economico a seguito della situazione emergenziale di contenimento del COVID-19, con il rischio di veder compromessa la sopravvivenza stessa del mercato libero dell’energia.
Sebbene infatti siano chiari i fini volti a tutelare i consumatori finali in una situazione emergenziale di paralisi economica, non può tuttavia non evidenziarsi che la mancanza di idonei provvedimenti governativi sul punto anche per le piccole e medie imprese esercenti nel settore, stia arrecando gravi pregiudizi all’intera filiera energetica e che nessuna delle obbligazioni che grava sugli operatori (con particolare riferimento a Trader e Reseller) risulta oggi sospesa o prorogata, se non entro limiti specifici ed, in ogni caso, non idonei a salvaguardarne i fatturati e l’esistenza stessa.
A.R.E.R.A. (Autorità di Regolazione Energia Reti e Ambiente), M.E.F. (Ministero dell’Economia e delle Finanze), Ministero dello Sviluppo Economico, A.G.C.M. (Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato) sono alcune delle Istituzioni a cui ARTE ha manifestato il proprio dissenso rispetto ai provvedimenti adottati dal Governo e dalle Autorità di settore, auspicando l’adozione di misure urgenti che consentano di arginare le gravi perdite economiche che stanno subendo gli operatori energetici, al momento già quantificabili intorno al 40% rispetto all’anno precedente.
In particolare, A.R.T.E. ha manifestato la propria preoccupazione in merito ai provvedimenti assunti dall’ARERA – Autorità di Regolazione Energia Reti e Ambiente- con DELIB. 12/3/2020 – 60/2020/R/COM (modificata da ultimo dalle Delibere n. 117/2020/R/com, n. 124/2020/R/com e n. 148/2020/R/com) e DELIB. 2/4/2020- 116/2020/R/com (modificata da ultimo dalla Delibera n. 149/2020/R/COM) che, nell’ottica di tutelare i clienti finali nel corso della pandemia da COVID-19, ha adottato misure insostenibili per gli operatori energetici, generando per questi ultimi un aggravio di costi e perdite di risorse non indifferenti.
La disposta riattivazione delle forniture disalimentate, ad esempio, nonché l’impossibilità di procedere con le attività di sospensione per morosità nei confronti di una vasta categoria di utenti finali, ha generato un meccanismo di insolvenza a catena, che ha costretto traders e rivenditori a sobbarcarsi i costi di centinaia di forniture, in assenza di incassi.
Peraltro, la previsione di rateizzazioni agevolate per gli insoluti maturati nel periodo di applicazione della delibera Arera 60/2020 va ad aggravare ulteriormente la posizione degli operatori, i quali vedranno remunerati i costi sostenuti per la fornitura di beni essenziali con notevole ritardo rispetto all’esborso.