
24 Feb Smart contract per avvocati e studi legali: normative e diritto
“L’oracolo”
Nel 1994 Nick Szabo, informatico, studioso legale e crittografo noto per le sue ricerche in contratti digitali e valuta digitale, per molti il famoso Satoshi Nakamoto, resta un mistero, elabora il concetto di smart contract:
Protocolli di transazione assoggettati ad una condizione e codificati, informatizzati.
Sono pragmaticamente accordi che vengono poi tradotti con programmi in codice informatico sfruttando la DLT per quanto riguarda la gestione dei rapporti di scambio.
Nella prassi societaria odierna si recepisce per smart contract un software esecutivo in elaborazione sui nodi validatori di una blockchain il cui effetto, determina una transazione che i nodi validatori devono acconsentire.
Nella sostanza, raggiunto l’accordo tra le parti, e soddisfatti i termini e le condizioni contrattuali, secondo una logica “if then”, questi vengono codificati e aggiunti come blocco nella blockchain, diventando verificabili, immutabili e irrevocabili e lo smart contract si esegue automaticamente attraverso lo scambio di token che vengono accettati mutualmente dalle parti come parte di scambio.
Lo smart contract può essere anche programmabile, stimando una serie di input esterni, come le azioni, la borsa. Tali input devono però essere fonti certe denominate “oracoli”, che consistono in altri software, i quali non dipendono dalla blockchain e supervisionano dati esterni.questo soggetto esterno alla rete informa lo smar contract dell’ebento che determina l’applicazine delo smart contract.
Molti parlano di Oracle problem, essendo esterno effettivamente potrebbe essere fallace, quindi quando si crea uno smart contract associato ad un carattere esterno alla blockchain, bisogna porsi il problema sulla garanzia rispetto all’ente, solitamente, terzo che determina l’attivazione della condizione.
Nel caso in cui gli oracoli siano assoggetati a condizione esterne, ad esempio l’adempimento contrattuale attraverso la consegna di un bene, vi è un tipo diverso di oracolo, l’ Oracolo hardware, apparati tecnici iot, sensori che informano la rete, sistema molto complesso. Molto più affidabili invece sono gli oracoli strettamente informatici, ovvero quelli che sono condizionati da una data, ad esempio, da una informazione presente nel mondo informatico,
L’oracolo non ha funzioni di intermediazione dato che lo smart contract è automatizzato.
Il pincipio della sicurezza di adempimeto contrattuale da parte dei contraenti deriva dall’automatizzazione dell’esecuzione dello smart contract, e la vincolatività dei termini deriva dal code layers in cui viene eseguito, non radicato nelle fonti normative dell’ordinamento. In questo senso possiamo notare come vi è un spostamento del giudizio autoritativo ex post contrattuale alla valutazione computazionale ex post.
L’intenzione dello stesso Nick Szabo era quella di descrivere un metodo che soddisfaze condizioni contrattuali comuni, riducendo gli inadempimenti ed il ricorso a intermediari.
“A smart contract is a computerized transaction protocol that executes the terms of a contract. The general objectives of smart contract design are to satisfy common contractual conditions (such as payments terms, liens, confidentiality, and even enforcement) minimize exceptions both malicious and accidental, and minimize the need for trusted intermediaries. Related economic goals include lowering fraud loss, arbitration and enforcement costs, and other transaction costs”. Szabo,smart contract,1994, cit.
Per approfondire l’argomento vi rimandiamo al contributo a firma dell’avvocato Alessandro Rubino su Blockchain4Innovation